Fiamme Cremisi, Intervista esclusiva a Fulvio Cantarutti - Parte2 VIDEO
Fulvio Cantarutti propone al sindaco di Nagyatad e Gyula Herr, medico chirurgo nonché presidente del gruppo di triathlon cittadino, un gemellaggio sportivo per partecipare in squadra alla Balaton superMarathon 2014. Gli ungheresi sono entusiasti dell’idea e Gyula rilancia con la proposta di partecipare insieme anche all’eXtremeMan Nagytad, gara di ironman organizzata dal suo gruppo. Puoi guardare qui il video della straordinaria esperienza.
Come è riuscito Gyula a convincerti a partecipare ad una gara dura come quella dell’ironman?
Sono stato colpito dallo spirito degli ungheresi. Non hanno un approccio competitivo, ma di partecipazione. Gyula mi dice sempre di pensare al prossimo passo, e così ho fatto. Ho iniziato innanzitutto a concentrarmi sulla Balaton SuperMarathon.
Il dado era ormai tratto…
Infatti. Torno a casa di nuovo e iniziamo ad organizzare. L’amministrazione comunale ci è stata molto vicina, non in termini economici, perché abbiamo avuto 100€ ad atleta, che comunque sono bastati a coprire quasi il 50% delle spese, ma ci ha assistito in molti modi durante l’organizzazione, grazie al Sindaco Antonio Di Bisceglie ad all'assessore Piero Maronese. L’assessore allo sport De Mattia ci ha persino accompagnati. Anche Gyula ci ha aiutato molto. Grazie a lui abbiamo avuto uno sconto per l’iscrizione ed abbiamo corso come un gruppo di atleti famosi, sotto le luci dei riflettori.
Come si chiama il vostro gruppo e chi ha preso parte alla Balaton?
Abbiamo creato il nostro marchio, chiamato San Vito Nagyatad International e Abbiamo fatto anche le magliette per tutta la squadra. Abbiamo formato 4 staffette: il gruppo 00, con Tunde Bonczok e Krisztina Kalman di Siofok; il gruppo A; il gruppo B; il gruppo C. Siamo partiti in 5 atleti, io, Giacomo Salmaso, Manuela Venuti, Marinella Gurrisi e Calogero Fabrica.
Non sempre è facile organizzare una corsa a staffetta…
Infatti, durante i 4 giorni della gara, sono stati fondamentali gli studi logistici su dove e quando trovarsi nei punti prestabiliti per il cambio di staffetta, il pernottamento che cambiava ogni giorno seguendo l’andamento della gara, gli orari della partenza per la gara successiva… Insomma, ogni sera a fine gara ci riunivamo per studiare bene cosa fare il giorno dopo. Un grande sacrificio, che è stato però premiato perché è filato tutto liscio. Cosa non scontata. Devo però sottolineare che il sacrificio più grande è stato fatto dagli ungheresi che ogni giorno percorrevano quasi 100 km per arrivare da Nagytad fino al lago Balaton!
Oltre alla soddisfazione dal punto di vista organizzativo, avete avuto anche soddisfazioni sportive?
La nostra staffetta più forte Toth Gabor, Calogero Fabbrica e Tamas Wittmann è arrivata 4 assoluta: ad un passo dal podio.
Un’avventura conclusa quindi nel migliore dei modi…
Anche di più, perché, finita la gara, siamo andati tutti insieme a Nagyatad. Siamo stati ricevuti in sala consiliare dal sindaco, abbiamo fatto una foto di gruppo e una cena con il sindaco, e la cerimonia ufficiale del gemellaggio, davvero toccante. Un momento di magia irripetibile. Si è realizzato proprio come l’avevo sognato.