Pordenone Calcio - Ass. Loperfido: "Serie B? Inimmaginabile senza Lovisa. Derby con Udinese? Lo gradirei in serie A"
Tra i piu' contenti in città per la storica promozione in serie B del Pordenone Calcio c'è sicuramente l'assessore Emanuele Loperfido. La nostra redazione ha incontrato e interpellato "Lopez" così conosciuto in gradinata dove assiste le gare interne dei ramarri.
Partiamo proprio dalla gradinata. Come mai?
La partita è un rito. La gradinata è il luogo dove viverlo appieno. Ritrovarsi con cadenza regolare, la birra prima di salire in gradinata, la tensione pre partita che cresce, le battute per stemperarla, l’emozione nel vedere i giocatori entrare, il tamburo che inizia a suonare la carica, i cori che salgono, i battimani. I ragazzi del settore che con i loro tifo trascinano tutti, donne e uomini, giovani e meno giovani, a supportare all’unisono la maglia. Rigorosamente in piedi, giocando insieme ai ragazzi, a fare il famoso 12mo in campo. Senza tifo il calcio sarebbe come una pasta in bianco insipida.
Pordenone in serie B...
Solo un presidente tifoso come Mauro Lovisa poteva rilevare una squadra senza prospettive e, con Giampaolo Zuzzi, riorganizzarla con pazienza, dedizione, sacrifici economici e puntare alla Serie B. Inimmaginabile. Neanche nei sogni dei tifosi più sfegatati. Da piccolo gioivo quelle poche volte che vedevo il Pordenone presente sulle schedine del Totocalcio, o sul Televideo. Questa presidenza invece ci sta abituando a farci calcare le ribalte nazionali quotidianamente, dando visibilità al territorio. Promossi in Serie C, Campioni d’Italia dei Dilettanti, messo in crisi il Parma (e sorvoliamo), corsari a Cagliari, insidiosi e gagliardi a San Siro. Ed ora la Serie B. Meritatissima. Non solo per quanto fatto vedere quest’anno.
Nonostante la storica promozione in B in città non si vedono bandiere...
La città sta vivendo tutto questo come una novità. Anticipare i preparativi era visto come un attentato ai sogni di promozione. La scaramanzia l’ha fatta da padrone. Io stesso, con i miei amici, il giorno di Pordenone – Giana Erminio all’ingresso in gradinata avevamo timore di srotolare persino davanti alla Digos, obbligo, lo striscione “Let it B” pronto da prima di Gubbio. Ora tutto questo è successo, e le bandiere iniziano ad apparire. Siamo noti per essere un po’ freddini. Ma se penso alla piazza piena di fronte al maxischermo contro il Cosenza e Parma, o contro il Gubbio allora divento ottimista. Il territorio sta iniziando ad apprezzare e seguire la squadra. I festeggiamenti nella notte della promozione, in un clima angloscandinavo hanno riscaldato i cuori di tutti, sono scesi in piazza a celebrare i ragazzi e la società nonostante il meteo. Ora ci sarà la festa. Grazie all’Assessore allo Sport Walter De Bortoli ci stiamo attrezzando per posizionare le bandiere che la tifosissima Antonella Popolizio ha donato alla città.
Che tipo di serie B affronterà il Pordenone?
La Serie B è forse il campionato più difficile da affrontare: per lunghezza e intensità. Ma sono convinto che la società si sta già attrezzando al meglio. Dico solo che Mr Tesser, che aveva portato in Serie B la Cremonese, è un Signore che fatto il doppio salto di categoria, da C a B e da B ad A, con il Novara. Quantomeno possiamo nutrire fiducia, grazie al Mister che quest’anno ha centrato con esperienza l’obiettivo della promozione. Ci sarà da soffrire. Ed è per questo che ci sarà bisogno di tutti i tifosi a seguire la squadra.
Pordenone al Dacia Arena. lei tifoso udinese conosce bene l'impianto. E' contento?
Lo stadio Friuli è uno stadio bellissimo. Fatto per il calcio e per i tifosi. Ogni volta che entro pare di di poter entrare in campo. La vicinanza tra tifoso e giocatore è un fattore che può far scattare l’orgoglio nei giocatori, sostenendoli a farli lottare su ogni pallone, per portare a casa il risultato. Se pensiamo all’Udinese, a dir poco singhiozzante, di questi anni, il tifo, i ragazzi della Curva Nord, è stato fondamentale per gli scontri salvezza.
A proposito di Udinese considerata l'attuale classifica di serie A c'è rischio di derby in serie B?
Negli ultimi anni l’Udinese è ormai relegata, a causa di discutibili scelte sotto gli occhi di tutti, ai margini della zona retrocessione. Per chi ha vissuto le cavalcate gloriose delle squadre di Zaccheroni, Spalletti e Guidolin è veramente un colpo al cuore vedere che si lotta per la sopravvivenza ogni anno. Ma tant’è. Confidiamo anche quest’anno in un colpo di reni da parte di giocatori che ogni tanto regalano sprazzi di qualità e grinta, in modo da poter giocare anche l’anno prossimo in Serie A. i tifosi lo meritano.
E se così fosse come si dividerà?
A domanda ovviamente devo rispondere. Anche se piuttosto gradirei un derby in Serie A. L’appartenenza al territorio ed il legame con i ramarri la farebbero da padrone. Certo, sarebbe una cosa fantastica vederle giocare contro. Non basterebbe lo Stadio Friuli!
Lei per lavoro viaggia tanto e spesso posta sui social il suo bagaglio con in vista maglia Udinese. Ci promette che nel prossimo viaggio vedremo quella del Pordenone?
Sicuramente! Proprio per far conoscere nel mondo la mia città diverse volte ho usato la maglia del Pordenone per andare a correre (quando vado….). A Goteborg, per la mezza maratona, lungo il percorso, con gran stupore, ero anche acclamato, perché sono i colori della storica squadra della città! Probabilmente senza quel tifo non avrei mai finito la mezza maratona.