Dilettanti: il “nuovo Pordenone” in una Promozione dimezzata
Dopo tutto quel che sta succedendo, compresa l’attesa per il ritorno in scena del Pordenone (magari con un altro nome), bisogna prepararsi a perdere metà delle squadre di Promozione. Ossia nel campionato che dovrebbe accogliere in sovrannumero proprio i rifondati neroverdi. La situazione è talmente chiara per tutti che qualcuno domenica festeggiava “per classifica avulsa”, mentre fra pochi giorni dovrà spareggiare per rimanere in categoria.
SVOLTA È uno degli effetti collaterali della ristrutturazione dei campionati di calcio regionali, a suo tempo votata in maggioranza dalle società, che per qualcuno si decide con una serie di retrocessioni dirette, più altre stabilite ai playout (per esempio in Eccellenza, che deve ancora definire la griglia finale) e per altri solo con “cadute” dirette. Dalla notte dei tempi è noto che per i piazzamenti (come playoff e playout) in caso di parità si ricorre alla classifica avulsa, mentre quando c’è in ballo un “titolo” (per retrocessione o promozione) con due squadre alla pari si ricorre allo spareggio, in campo neutro, con tanto di supplementari e rigori all’occorrenza. Altro che posizione migliore o peggiore. Quel che è stato e che si definirà completamente do-menica, però, è un’altra cosa rispetto a ciò che è previsto per la stagione 2024-25. L’effetto collaterale di questo periodo è intanto la prefigurata ricomparsa di un nuovo prototipo di “Pordenone”, la cui ipotizzata presenza in Promozione sta generando malumori e inciderà sul numero di retrocessioni della prossima tornata. L’inserimento in Promozione è possibile solo con l’avvallo del Comitato regionale della Lnd, presieduto da Ermes Canciani, con vice vicario Claudio Canzian.
STAGIONE FINITA La transizione fra i campionati 2023-24 e 2024-25 prevede sostanziali cambiamenti. L’Eccellenza ripartirà con un girone da 18 squadre, dopo una retrocessione diretta e due via playout. La Promozione passerà da due gruppi da 16 a due da 14, scotto da pagare per le 4 retrocessioni in ogni nucleo. Analogamente, la Prima categoria scenderà da 3 gironi da 16 ad altrettanti da 14 squadre. Qui sono 18 in totale i passi indietro imposti. Il “dimagrimento” della Seconda categoria da 6 gruppi da 16 “cala” a 4 da 14, con 42 discese. Nei teorici programmi federali la Terza categoria ripartirebbe con tre raggruppamenti da 14 società.
STAGIONE FUTURA Con o senza il Pordenone (che potrebbe avere in panca Fabio “Ciccio” Campaner, che ha appena lasciato il Fontanafredda), il conto resta salato anche nei prossimi campionati. L’Eccellenza è inteso che rimarrà a 18 squadre, avendo ancora 3 retrocessioni come quest’anno. In caduta il “botto” lo farà il campionato di Promozione, dove sono previsti 13 passi indietro (6 diretti in ogni girone, più uno dai playout), dopo turni infrasettimanali e di riposo. Nell’ipotesi che su questo livello vengano inseriti in sovrannumero i nuovi neroverdi (o come si chiamerà il figlio del ramarro politicamente sostenuto), per mantenere poi la matrice numerica di ristrutturazione è consuntivabile un’ulteriore retrocessione da prevedere. Ossia 14 su 29, praticamente la metà. Inoltre saranno 5 per ogni raggruppamento i passi indietro dalla Prima categoria e 4 per ogni girone quelli dalla Seconda alla Terza.