Fiamme Cremisi: "Oro" italiano per Miolo e la guida Moro
Un grande risultato raggiunto per il gruppo sportivo delle Fiamme Cremisi al Campionato Italiano di ciclismo paralimpico. Una manifestazione che negli ultimi anni, grazie anche ad un’importante esposizione mediatica, ha riscosso numerosi consensi nell’opinione pubblica. L'ex pilota di formula 1 Alex Zanardi ne è anche un importante testimone internazionale. Alla base di tutto c'è' una grande sensibilità ed umanità verso questo mondo. Il Campionato Italiano di Paraciclismo è diventato disciplina olimpica dal 1988 e nasce inizialmente come categoria sportiva di competizione per soli ciclisti non vedenti. Oggi, questa tipologia di sport ricomprende tutte le forme di disabilità e prevede discipline come handbike, bici, tandem e tricicli per un totale di 13 categorie sia maschili che femminili.
Il team del presidente Langella questa volta è riuscito a portare ancora una volta sul podio nazionale più alto nella disciplina del tandem mountan bike cross non vedenti una coppia formata di atleti tessarati. A conquistare il primo posto e l'ambito oro è il non vedente Stefano Miolo con la guida Agostino Moro, coppia che ufficialmente gareggia da appena due anni e che al loro debutto (nella passata stagione) nel Campionato Italiano aveva conquistato ben due terzi posti. La coppia, con questo eccellente risultato ottenuto per distacco sugli avversari del tandem Pitta Bike della guida Pestrin e del non vedente Sclip e del tambem Bandiziol con guida Paolo Praturlon e il non vedente Samuele Liani, ha sopperito egregiamente all'assenza annunciata dell'atleta cremisina di punta Beatrice Cal, pluricampionessa italiana con ben 15 titoli nazionali sulle spalle e costretta a saltare l'appuntamento a causa di un infortunio in occasione di un allenamento di preparazione alla kermesse.
Stefano Miolo raccoglie così il testimone lasciato dalla ciclista insegnante sacilese che in questa fase sta accellerando il recupero per il ritorno alle gare agonistiche, nella disciplina più ambita come quella del tamdem non vedenti. E in questa disciplina le aquile cremisi sono sempre volate in alto...