Ori e Valori 2018. Quando l'inclusione porta ad un modello didattico più efficiente
L’incantevole sala consiliare del Comune di San Vito al Tagliamento è stata la degna cornice del convegno “L’inclusione: un metodo didattico per l’apprendimento”, organizzato dal Pinna Sub San Vito Libertas in collaborazione con la rete “Comitato D del Sanvitese”, con il patrocinio del Coni FVG, del Comitato Paralimpico FVG, della FIPSAS, del comune di San Vito al Tagliamento, e con il contributo della regione Friuli Venezia-Giulia.
Il sindaco Antonio Di Bisceglie ha fatto gli onori di casa. Hanno salutato la sala gremita di gente anche il neo presidente del CIP FVG (Comitato Italiano Paralimpico) Giovanni De Piero e Franco Popaiz, presidente del Pinna Sub San Vito, promotrice dell’intera manifestazione.
L’evento, secondo appuntamento di Ori e Valori 2018, ha visto la partecipazione di eccellenze italiane e internazionali che hanno illustrato, in un contesto allegro e familiare, le diverse strategie e i vantaggi di un allenamento inclusivo che coinvolga atleti disabili e non.
L’intervento di Jenni Tellan, specializzata in attività fisica compensativa, è stato un estratto della sua tesi di laurea in cui ha monitorato 12 ragazzi autistici che praticando tennis, hanno avuto un netto miglioramento in ambito sociale, fisico e comportamentale.
Michela Vomiero ha presentato il progetto S.A.P.I.D.O., secondo cui per sviluppare il potenziale di tutti i ragazzi, ognuno diverso dall’altro, è necessario attuare una didattica specifica, che dia spazio a soluzioni personalizzate per ciascuno.
Ha preso quindi la parola Roberto Orlich, direttore dei Servizi Socio-Sanitari, che ha presentato le esperienze dell’azienda sanitaria di agricoltura sociale, e gli interventi di terapie con gli animali, in un’ottica di benessere per migliorare la qualità della vita delle persone disabili.
A questo punto, Tamara Zandotti ha sottolineato che istituzioni, associazioni, aziende e privati devono fare rete per favorire l’inclusione e il benessere, non solo dei disabili, ma di tutte le persone bisognose all’interno della comunità.
Andrea Vitturini ha parlato della sua esperienza con “L’apnea special”. Il campione, che ha stabilito record mondiali nel 2016 e 2017 nella specialità dinamica con pinne, ha introdotto il concetto di disabilità (o abilità) relativa. Chi sa e può fare una determinata cosa è abile, chi non la sa fare non lo è, indipendentemente dall’“etichetta sociale” di disabilità o meno.
In chiusura, Massimiliano Popaiz, nella sua esperienza con i ragazzi disabili nel nuoto pinnato, ha riscontrato che un allenamento inclusivo è di qualità per tutti, ed a tutti porta vantaggi, nonché soddisfazioni, di carattere morale, ma anche agonistico. Ha infatti ricordato che negli ultimi Campionati Italiani di nuoto pinnato, due suoi atleti disabili sono addirittura saliti sul podio, lasciandosi alle spalle i “normodotati”. Emblematica è stata la protesta di una squadra che reclamava la “non legittimità” della presenza di quegli atleti in gara. Al di là del regolamento, che ovviamente lo permetteva, resta da chiedersi quale sia stato lo spirito con cui quegli atleti abbiano avanzato tali rimostranze.