Pordenone Calcio: il giudizio tecnico dell'avvocato Mazzarella

Il popolo neroverde vive giorni d’angoscia in attesa del 20 giugno data in cui verrà discussa l’istanza di fallimento presentata dalla Procura della Repubblica nei confronti del Pordenone. Dalla società non arriva nessuna comunicazione ufficiale. Evidentemente Mauro Lovisa e soci preferiscono non far sapere cosa stanno preparando per evitare di doversi arrendere. Di certo lavorano per presentare al giudice un buon piano di rientro dal debito con la speranza che venga accettato e permetta così di rinnovare l’iscrizione al campionato di Lega Pro anche per la stagione 2023-24. Iscrizione che dovrà essere presentata pure quella proprio entro il 20 giugno. Sta seguendo la vicenda da tifoso con passione pure Maurizio Mazzarella la cui esperienza sia come avvocato che come dirigente in passato della società neroverde non è discutibile. I tifosi meno giovani ricorderanno di certo l’apporto che diede per risolvere situazioni critiche durante le gestioni di Ugo Caon, Maurizio Zamparini, Giuseppe D’Antuono, Ettore Setten e Lino Mungari.
“Mauro Lovisa – afferma l’avvocato – sta lottando come un vero leone per risolvere questa spinosa situazione. E’ giusto – ribadisce con calore – che i tifosi lo sappiano e che sappiano pure che non è solo il Pordenone ad avere questo genere di problemi, ma almeno il novanta percento delle società di Lega Pro. Alcune – azzarda – stanno pure peggio. Anche per questo, nell’eventualità che non si arrivi a una soluzione immediata, il tribunale di competenza dovrà concedere una dilazione basata sul piano che verrà presentato per consentire allo storico sodalizio neroverde di iscriversi al campionato di Lega Pro nei termni stabiliti e avere nel contempo un po’ più di tempo per sistemare la vicenda, cosa che in passato – gli piace ricordare – è stata concessa ad altre società”.
Mazzarella non può mancare di esprimere pure il suo giudizio tecnico sulla stagione agonistica appena conclusa dai ramarri.
“L’obiettivo stabilito da Mauro – ricorda l’avvocato anche da amico del presidente neroverde – era il ritorno immediato in serie B. Ottenere la promozione diretta al termine della stagione regolare come hanno fatto la Feralpisalò, la Reggiana e il Catanzaro non è semplicissimo, ma io sono convinto che con l’organico messo insieme da Matteo Lovisa il Pordenone avrebbe potuto farcela. Ciò che però mi ha indispettito di più è stato il modo in cui sono state affrontare le gare dei playoff e in particolare gara due dei quarti di finale contro il Lecco al Tognon. Dopo aver vinto gara uno al Rigamonti per 1-0, grazie a un rigore trasformato da Salvatore Burrai e contestatissimo dal presidente Di Nunno e dai tremilaseicento tifosi locali, i neroverdi in gara due a Fontanafredda avevano a loro disposizione tre risultati per guadagnarsi le gare di semifinale: la vittoria, il pareggio e pure una sconfitta con il minimo scarto. Eppure si sono fatti eliminare dai blucelesti di Luciano Foschi perdendo per 1-3 a causa di due gol subiti negli ultimi dieci minuti! Quello che mi fa rabbia – ha concluso amareggiato il Mazza – è che, a mio avviso, in finale sono arrivate proprio il Lecco e il Foggia che, a mio avviso, non sono superiori al Pordenone”.
Non si può dargli torto considerando che il Lecco nel corso della stagione regolare, lo scorso novembre, era stato battuto dai ramarri per 5-0 e che il Foggia al termine della stagione regolare si è qualificato solo al quarto posto nel girone C. Gara uno della finale verrà disputata domani allo Zaccheria di Foggia con inizio alle 21.30. Gara due invece avrà luogo al Rigamonti-Ceppi di Lecco domenica con inizio alle 17.30.