Pordenone Calcio: il Tribunale restituisce 251mila euro a Lovisa

01.11.2024 13:42 di  Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Fonte: Il Gazzettino di Pordenone
Pordenone Calcio: il Tribunale restituisce 251mila euro a Lovisa

L’imprenditore Mauro Lovisa ha ottenuto la restituzione dei 251mila euro sequestrati dal Tribunale di Pordenone nell’ambito del procedimento penale per gli omessi versamenti dell’Iva per l’anno fiscale 2019. Così ha deciso il collegio del Riesame presie- duto dal giudice Eugenio Per- gola.

«Il provvedimento è stato annullato - conferma l’avvocato Stefano Buonocore - e la somma è stata dissequestrata. Non conosciamo ancora le mo- tivazioni che hanno portato il Riesame ad arrivare a questa conclusione». Per la difesa sono ancora attuali le conclusioni a cui era arrivato il gip Ro- dolfo Piccin quando respinse l’istanza di sequestro per equivalente avanzata dalla Procura, riconoscendo in quella sede la buonafede di Lovisa, che aveva chiesto la rateizzazione della somme impegnandosi a versare il dovuto e aveva cominciato a pagare. Con la liquidazione giudiziale del Porde- none calcio il percorso si era interrotto.

Le indagini della Guardia di finanza sul fallimento del Pordenone calcio, coordinate dal sostituto procuratore Monica Carraturo, non sono ancora concluse. Soltanto le contestazioni relative all’omesso versamento Iva del 2019 sono in fase pre dibattimentale davanti al giudice monocratico Alberto Rossi (a dicembre è attesa la prossima udienza e si potranno definire le strategie difensive). Ed è proprio in questo contesto che la Procura aveva ri- proposto, ottenendolo, il sequestro per equivalente dei 251mila euro, prelevati direttamente dai conti dell’imprenditore di Rauscedo, visto che la cassa della società calcistica è vuota. La somma restituita non andrà a beneficio dei creditori del Pordenone calcio. Torna nelle casse dell’azienda agricola di Mauro Lovisa, da novembre 2023 in liquidazione volontaria, ceduta in affitto a una società che fa capo ai figli dello stesso imprenditore, che versano un canone al commissario giudiziale Gianluca Vidal, professionista nominato dal Tribunale e che è anche il curatore della liquidazione giudiziale del Pordenone calcio. La somma, dunque, andrà a ristorare i creditori dell’azienda agricola.

Le indagini sul crac del Pordenone calcio hanno fatto emergere debiti tributari (Iva e ritenute fiscali) per 3,9 milioni di euro. Un debito successivamente rideterminato in 622mila euro, pari alla somma sequestrata dalla Finanza in due conti correnti: 372mila da quello intestato alla società sportiva ora fallita e il resto - i 251mila euro appena dissequestrati - da quello dell’azienda agricola che fa capo all’ex presidente della società sportiva. Nel corso del procedimento - quando Lovisa era seguito dagli avvocati Bruno Malattia e Roberto Casucci - erano stati ottenuti altri due dissequestri: uno per un ammontare pari a 587mila euro e l’altro per 2 milioni 610mila. A rideterminare la somma sequestrabile hanno concorso due fattori: i versamenti nel frattempo effettuati da Lovisa e la recente riforma fiscale. Le modifiche alla normativa tributaria hanno differito il termine di commissione di alcuni reati a un momento in cui il Pordenone calcio era già in liquidazione giudiziale. Di conseguenza non vi era più alcuna la responsabilità da parte del rappresentate legale della società, l’allora patron dei ramarri.