Pordenone Fc: verso l'esordio con il rebus Bottecchia
Non c’è Pordenone Calcio senza un giallo sullo stadio. Ed eccolo servito, a poche settimane dall’inizio del campionato (e quindi dalla vera ripartenza di una storia che si era spezzata con il fallimento del club di Mauro Lovisa) e con in mezzo altri due soggetti: il Comune di Pordenone (altro protagonista che non può mancare mai in questa storia infinita) e gli Amici della pista, cioè l’attore principale del velodromo. Cosa succede? Sostanzialmente questo. Il Pordenone vorrebbe giocare al Bottecchia la prima di campionato (contro la Gemonese il 15 settembre) contando su una rapida operazione di rimessa a nuovo del campo. Il Comune però è per la linea del rispetto dei patti e spinge per il Tognon di Fontanafredda.
Dal giorno del raduno del nuovo Pordenone targato Zanotel si era detto che molto probabilmente l’esordio stagionale sarebbe avvenuto allo stadio di Fontanafredda, impianto per il quale la Regione negli anni ha speso circa 3 milioni di euro proprio per farci giocare i “vecchi” ramarri che allora erano di Mauro Lovisa. Ora però si cerca uno spiraglio per entrare al velodromo Bottecchia già alla prima di campionato, il 15 giugno contro la Gemonese in Promozione. Lo vorrebbero in primis i tifosi, ma anche la società sotto traccia sta pensando di premere per arrivare a un risultato che rientrerebbe nelle speranze del club e dei supporter. In fondo - questo il pensiero che filtra dai vertici del sodalizio neroverde - non sarebbe impossibile lavorare nella se- conda settimana di settembre per rimettere in sesto il manto erboso. È quello, infatti, il principale problema che presenta oggi lo stadio Bottecchia di Pordenone. La stagione di ciclismo su pista è stata intensa e non è ancora finita. Eventi come la Sei Giorni hanno portato sul terreno di gioco i gaze- bo dei team di ciclismo ed è ovvio che oggi il manto non si presenti nel migliore dei modi. Ma in questo caso la vitto- ria del Pordenone Calcio non è scontata. Perché di mezzo c’è anche il Comune.
«A noi il Pordenone al momento non ha chiesto nulla - taglia corto l’assessore comu- nale Walter De Bortoli, che cura l’argomento per conto della giunta retta da Alberto Parigi -. E se vuole qualcosa deve interpellarci. Lo stadio Bottecchia è della città di Pordenone e la società Amici della pista ha un suo programma di attività molto dettagliato - Un programma - tuona De Bortoli, stizzito - che è stato messo a terra ancora un anno fa, cioè quando non si sapeva nemmeno se il Pordenone Calcio sarebbe rinato dopo il fallimento».
Tradotto? Ci si deve accomodare. E attendere.
«C’è da fare la semina, ci sono delle criticità - spiega ancora l’assessore della giunta amministrata da Alberto Parigi -. Ad ottobre si può tranquillamen- te giocare. Ma non ora. E ricordiamoci - ecco l’ultimo appunto piccato - che lo stadio di Fontanafredda ha una concessione per dieci anni e che gli accordi con la società di casa ci sono già».
Un percorso, quello in vista del 15 settembre, che quindi si annuncia oggi più che mai in salita.